In relazione all’inchiesta “Angeli e Demoni” riguardante il coinvolgimento di diciotto persone – tra cui un sindaco, psicologi, assistenti sociali, medici, psicoterapeuti, liberi professionisti – accusate di aver redatto falsi documenti allo scopo di togliere figli minori alle loro famiglie e darli in affido retribuito a conoscenti e amici, il Tavolo Affido della Provincia di Brescia, pur non volendo entrare nel merito delle vicende intende porre in risalto quanto di “professionale, etico e trasparente” vi sia dentro al complesso mondo dell’Affido Familiare.

Dai dati riportati nel rapporto finale pubblicato nel dicembre 2014 dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali circa gli affidamenti familiari e i collocamenti in comunità, al 31 dicembre 2012 emerge che, in Italia, sono 6.750 i minori affidati a parenti, 7.444 quelli affidati a terzi e 14.255 quelli inseriti nei servizi residenziali per un totale di 28.449 minori.

Ognuno di questi 28.449 minori è stato protagonista di un lungo percorso che coinvolge diversi enti, istituzioni, associazioni. La presa in carico dei servizi sociali parte generalmente dalla segnalazione che viene presentata all’autorità giudiziaria da parte dei vari attori (ad esempio scuole, medici, forze dell’ordine) si sviluppa attraverso una serie di complessi percorsi di valutazione e sostegno da parte dei servizi sociali che vengono poi rinviati all’Autorità Giudiziaria che decreta interventi a tutela dei minori con prescrizioni precise per i genitori. Solo a questo punto si avviano i progetti di allontanamento e il collocamento o presso famiglie o presso strutture comunitarie. Per tutta la durata dell’affido (che non dovrebbe durare più di 24 mesi) vengono attivati percorsi di presa in carico sia del minore che delle due famiglie, quella d’origine e quella affidataria. E’ importante sottolineare che, negli ultimi anni, nella provincia di Brescia si sono sviluppate modalità operative che mirano a consentire un dialogo concreto tra le due famiglie. Le famiglie affidatarie vengono selezionate e valutate da professionisti, del settore pubblico o privato, che nella maggior parte delle situazioni non sono i medesimi che si occupano delle famiglie d’origine e quindi che non entrano nel merito delle capacità genitoriali delle stesse.

Le Famiglie Affidatarie molto spesso sono caratterizzate da grandi capacità di accoglienza, flessibilità e intelligenza emotiva. Accolgono i minori, collaborano con i servizi sociali, sono a disposizione dell’autorità giudiziaria, mettendosi in gioco quotidianamente ed in prima linea.

Le Associazioni e gli enti pubblici che promuovono l’affido si spendono continuamente con creatività e passione per sensibilizzare al tema, stimolando il territorio alla “genitorialità sociale” e sostenendo gli affidatari nelle tante fatiche.
Si ritiene importante che, in questo momento difficile e doloroso per i minori, le famiglie e le istituzioni, lo sguardo verso la realtà dell’affido divenga ampio, non ci si fermi all’emotività che la cronaca suggerisce, ma che possa divenire occasione per un opportuno approfondimento.

Il Tavolo Affido della Provincia di Brescia

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