I protagonisti della storia

  • Famiglia naturale: mamma Carola (anni 47), papà Armando (anni 52), un fratello più piccolo (Paolo, anni 7)
  • Minore in affido: Alberto anni 9.
  • Famiglia affidataria: mamma Silvia anni 45, papà Mirco anni 48, i loro otto figli naturali dai 24 ai 7 anni e Stefano, di anni 16, in affido da un anno e mezzo.
  • Le reti: l’Istituto con i suoi professionisti, la scuola, le famiglie affidatarie del servizio affidi.

Mi chiamo Paolo, ho sette anni compiuti e, fino ad un anno e mezzo fa, mio fratello Alberto ed io
abitavamo ancora a casa nostra con mamma e papà.
La mamma però era sempre triste e si alzava dal letto solo per pulire la casa.
Papà decideva tutto da solo, mi portava a scuola e accompagnava mio fratello a fare tutte le visite
con un sacco di dottori. Sì perchè lui non parla, sa solo urlare, si fissa sempre sulle cose e non é come me e nemmeno come gli altri bambini della sua età.
Mi ricordo che quando eravamo a casa nostra, Alberto stava delle ore alla finestra a guardare le
macchine che passavano sulla strada oppure dondolava sulla sedia battendo due dita della mano
sul bordo del tavolo, senza dire una parola e poteva andare avanti così senza fermarsi mai…
mamma e papà non gli dicevano mai niente perché così stava buono e io lo guardavo e mi
chiedevo che cosa stava pensando, ma, se mi avvicinavo, lui incominciava a gridare.
Per questo adesso Alberto abita in una casa speciale, insieme a tanti altri bambini, dove ci sono
dei maestri che gli insegnano a parlare, gli fanno fare tante cose diverse e riescono a capire di che
cosa ha bisogno anche quando lui non dice niente.
Il sabato e la domenica e nei periodi di vacanza, mi ha detto la Daniela che da qualche settimana
Alberto va a casa di una famiglia che ha conosciuto lei, che ha tanti figli e che lo va a prendere
perchè anche a lui, come a me, piace stare tutti insieme e fare le cose normali di tutti i giorni, come
mangiare la torta che prepara la mamma, giocare a pallone e farsi fare un sacco di coccole.
Alberto però non è in affido tutta la settimana nella stessa famiglia come me, ma ci sta di meno e
quindi la Daniela, che è la mia assistente sociale, dice che gli ci vuole più tempo per conoscerla e
per fidarsi.
Però dice anche che sono bravi, che hanno la pazienza e che gli vogliono già bene anche se si
conoscono da poco. Io non ci credevo quando la Daniela mi diceva che forse aveva trovato una
famiglia speciale per Alberto, ma lei continuava a ripetermi che “tutto può succedere”…
Io sono contento che anche per Alberto c’è una famiglia che lo vuole e spero che non si stanchino
di mio fratello perchè, anche se non parla non é per niente scemo e di sicuro sta bene con Carola,
Armando e tutti i figli, perchè quando deve andare via da casa loro, mi ha detto la Daniela che urla
e piange per tutto il viaggio.
La mamma e il papà li vediamo una volta ogni quindici giorni per un’ora soltanto, dentro una
stanza con dei giochi in cui c’é anche una signora che sta lì insieme a noi tutto il tempo. Certe
volte invece c’é la Daniela al posto della signora e io sono contento perchè mi è simpatica.
A casa non siamo più andati, ma la Daniela dice sempre che “tutto può succedere”.

TUTTO PUÒ SUCCEDERE ( Negramaro )
“Lei che arriva dritto al cuore sa ormai
come prendermi
per non sorprendermi più
Passa così tutta da qui
la vita che non torna più
se non sei più tu a viverla così
come piace a te
vivila senza più paure
finché sei qui e tutto può succedere
vivimi senza più paure
e tutto può succedere tra di noi
prendila com’è, la vita è tutta qui”

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